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Ecco la fotocopie delle cinque pagine della denuncia presentata l'11/11/90 dai componenti il consiglio d'amministrazione del Banco di Sardegna contro Gian Paolo Porcu.
Probabilmente in qualche monitor le pagine si leggono male. Chi è interessato potrà stamparle e poi trattarle, magari ingrandendo i caratteri.
Contenuo della denuncia 12/11/90.
Salvo un po' di divagazioni ad colorandum il succo appare è il seguente (le virgolette sono mie):
"Mentre il CdA del Banco stava compiendo un'operazione statutaria assolutamente legittima, nel'interesse del Banco, e per giunta in attuazione della "Legge Amato" (sic di Porcu!), il dr. Gian Paolo Porcu membro del comitatio esecutivo del Banco, con due telefonate (costituenti un unico disegno criminoso) da Cagliaria Sassari, al presidente ed al direttore generale del Banco, nel pomeriggio del 17/10/90, tentava d'impedire l'approvazione del sacrosanto testo statutario per ragioni personali inaccettabili. Con la minaccia di esposto alla procura delle Repubblica ed eventuale pubblicazione sul Manifesto".
CARENZE TECNICHE, TECNICAMENTE RISIBILI DELLA DEUNCIA 12/11/90
Ecco le carenze tecniche della denuncia a carico Porcu presentata l'11/11/1900 dai componentid el CdA del banco di sArdegna, con l'assistenza del prof. avv. Luigi CONCAS .
La denuncia, pour cause, non spiega tecnicamente
1.-
Spiegazione di Porcu
Spiegazione di Porcu: idem con patate.
3.-
Spiegazione di Porcu: se i "denuncianti" avessero illustrato per intero, (magari per sintesi), i contenuti delle telefonate del 17/10/90 di Porcu, (dove in sostanza ripeteva i contenuti dei due "libelli" che il 15/10/90 il Porcu medesimo aveva inviato a casa di ciascuno dei componenti il CdA), la denuncia sarebbe stata, da un pm indipendente, cestinata per ridicolaggine ed assoluta inconsistenza e falsità.
Ma siamo a Sassari, Signori, non scherziamo. E Sassari è in Sardegna! E in Sardegna c'è la magistratura sarda!. E su Sassari, Sardegna e Banco, negli anni attorno al 1990, c'era "Francesco" che vigilava notte e giorno.